BMC, Porte pronto a ripartire: “Voglio il podio al Tour; Froome? Quanto successo al Delfinato non si dimentica in fretta”
Richie Porte vuole dimenticare il terribile incidente occorsogli al Tour de France e tornare più forte di prima. La discesa del Mont du Chat ha rovinato la stagione del corridore della BMC, che dopo quel maledetto 9 luglio ha corso solo la Japan Cup. Il 2018, tuttavia, rappresenta una nuova pagina da scrivere, con il solito obiettivo di tornare protagonista sulle strade della Grande Boucle. “Fisicamente sto bene, non sento più i postumi della caduta. Ho lavorato molto in piscina per rafforzare la clavicola, ma quel che fa la differenza in una caduta come questa è la testa – racconta – Finire a terra a 78 km/h ti segna, ma con il tempo penso di superarla. Ho già provato qualche discesa ed è andato tutto per il meglio. Avevo la forma della vita al Tour e in poche ore mi sono trovato su una sedia a rotelle”.
Un incidente che ancora brucia al tasmaniano che, nelle settimane successive, ha goduto della vicinanza di tanti colleghi, a partire da Simon Gerrans e Michael Matthews che con le loro famiglie gli hanno offerto sostegno. Al contempo ha dovuto sentire voci riguardanti un suo errore che ha causato la caduta, cosa che ancora non riesce ad andargli giù. “Ho avuto un problema con la ruota posteriore – spiega – La gente può dire quel che vuole, ma in quel momento ero io a pedalare. Non ero caduto nel panico, ma avevo la ruota dietro bloccata e questo ha fatto sì che sbagliassi la curva”.
Tornare per provare finalmente a battere il suo ex-compagno di squadra Chris Froome. “È uno dei peggiori avversari che puoi trovare in bicicletta. Ha un vero e proprio killer instinct, per questo ha vinto 4 Tour – spiega – Lo rispetto, appartiene ad una generazione di ciclismo pulita ed è giusto che lui sia il simbolo. Sarà dura batterlo, ma è possibile. Le squadre hanno capito che per metterlo in difficoltà bisogna coalizzarsi”.
Nei confronti del Kenyano Bianco c’è voglia di rivincita. Tra i due si è rotto qualcosa in occasione dell’ultimo Giro del Delfinato, quando Porte, dopo continui attacchi, giunti da molteplici uomini di classifica, fu costretto a cedere perdendo la maglia. Dopo il traguardo l’australiano accusò lo stesso Froome di aver fatto in modo che tutti gli altri big lo mettessero in difficoltà. “Alla fine della giornata ho pensato a tutti i sacrifici che avevo fatto – racconta – Ho un amico in gruppo, William Clarke, e a lui non farei mai una cosa del genere. Se stesse per vincere la corsa di una settimana più importante non farei di tutto per metterlo in difficoltà. Ovviamente quel giorno la mia squadra avrebbe dovuto far meglio, ma sentire Froome andare a chiedere a tutti gli uomini di classifica di attaccare… L’ho presa sul personale ed è qualcosa che non si dimentica in fretta”.
Tentativi di mediazione non sono mancati, tanto che dopo la fatidica tappa del Delfinato i due sono usciti in bicicletta insieme per cercare di mettere una pietra sopra a quanto accaduto. “Ne abbiamo parlato a lungo – conclude – Abbiamo fatto una bella chiacchierata, ma se ci fosse la possibilità, gli restituirei il favore”. A meno di un mese dall’inizio della nuova stagione, Porte sembra avere le idee chiare e chiudendo l’intervista lo ribadisce: “Voglio chiudere la carriera potendo dire di aver centrato il podio al Tour”.
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